Ironman Hawaii a 41 anni, è più importante la qualità o la quantità?

il sogno di Daniel Fontana si è realizzato grazie ad un programma di allenamento mirato

Ironman Hawaii a 41 anni, è più importante la qualità o la quantità?

La dichiarazione di Fontana al termine della gara è stata: "No, non festeggerò il quinto posto, ma devo ammettere che è stato un grande risultato e sono davvero contento: ho centrato l’obiettivo al termine di una grande fatica. Alcuni giorni si gareggia per vincere e fare il predatore, a volte invece bisogna giocare in difesa”.

Il forte triathleta italiano non è nuovo all'impresa, infatti questa è la sua quinta partecipazione, ma cosa c'è dietro ad un successo del genere ottenuto a 41 anni?

Il grande risultato è stato ottenuto per merito di un accurato adeguamento della preparazione atletica: se dieci anni fa Fontana era in grado di sostenere impressionati carichi di lavoro, ora gli allenamenti vanno modulati.

Dice Fontana: “La programmazione si cambia da sola: pur volendo, non riesco a sostenere i volumi di qualche anno fa, ma faccio leva sull’esperienza, sulla serenità, aspetti che compensano la brillantezza dei giovani. Ora ho molte meno ansie, mi alleno meno ore e faccio molte altre cose”. Meno chilometri, pochi giorni molto intensi intervallati da giorni più blandi per recuperare a cui si aggiungono una “costante attenzione all’alimentazione e una concentrazione costante su aspetti legati a forza e velocità, senza trascurare stretching e yoga”.

Si è portati a pensare che la quantità sia tutto, in una gara che un superman come lui è in grado di portare a termine in più di 8h, ma in realtà i fondamentali sono altri:

  • pianificazione: ad inizio stagione occorre stabilire gli obiettivi e studiare un adeguato programma che eviti il sovrallenamento e favorisca la prestazione al momento giusto;
  • recupero: è importante tanto quanto l'allenamento;
  • corretta biomeccanica: uno studio della dinamica di corsa, del posizionamento in bici e della tecnica di nuoto consentono di evitare microtraumi, che possono portare alla drastica riduzione o addirittura all'interruzione del programma di allenamento;
  • stretching e ginnastica posturale: una muscolatura elastica è meno soggetta ad episodi traumatici, e a livello prestativo, oppone minor resistenza all'azione dei muscoli agonisti del movimento.

Tutti questi aspetti hanno reso possibile il sogno di Daniel, ma possono far compiere il salto di qualità anche agli atleti amatori.

triathlon |kona |ironman |hawaii |preparazioneatletica |biomeccanica |stretching |postura |danielfontana |training |condition |programmazione |allenamento