Il dolore lombare aspecifico negli adulti

Il dolore lombare aspecifico negli adulti

Il mal di schiena colpisce circa 8 persone su 10. Quando non è causato da un problema o da una malattia e la causa del dolore non è chiara, viene definito "aspecifico". Circa l'80% dei casi appartiene a quest'ultima categoria.

La lombalgia, a seconda della fase temporale può essere quindi: ACUTA o CRONICA.

La lombalgia aspecifica acuta dura in media 7 giorni e viene trattata principalmente con la fisioterapia, riposo limitato e, solo nel caso di necessità e comunque limitati al minimo, farmaci analgesici/antinfiammatori e miorilassanti.

La maggior parte di questi episodi dolorosi regredisce in sei settimane. Se il dolore persiste il medico deciderà se approfondire tramite esami diagnostici utili allo scopo.

COMPRENDERE LA PARTE BASSA DELLA SCHIENA

Il tratto inferiore della schiena, la parte più bassa, è la zona lombo-sacrale. È la parte del dorso compresa tra il costato e la parte superiore delle gambe.

Il tratto lombo-sacrale è formato da muscoli che originano e si inseriscono sulla colonna vertebrale. La colonna vertebrale è formata dalle vertebre. Le vertebre sono ossa a forma approssimativamente circolare e tra loro è frapposto un disco intervertebrale. I dischi intervertebrali fungono da ammortizzatori della colonna vertebrale, sono composti da materiale fibroso esterno e un nucleo polposo al centro, e consentono una maggior flessibilità alla schiena.

Le vertebre sono interconnesse grazie a robusti legamenti e a muscoli che sostengono e danno forza e movimento alla colonna vertebrale.

Inoltre, la colonna vertebrale protegge il midollo spinale, che contiene le vie nervose che vanno da e verso il sistema nervoso centrale. Dal midollo spinale si formano nervi che prendono e inviano messaggi al cervello dalle varie parti del corpo.

QUALI SONO I TIPI DI MAL DI SCHIENA?

LOMBALGIA ASPECIFICA

È il mal di schiena più comune. Nella maggior parte dei casi il dolore a livello lombare, sorge in maniera acuta senza una causa apparente. In questo caso è classificato come dolore aspecifico. Questa tipologia di mal di schiena, è quella che può colpire almeno una volta nella vita ogni persona. Si definisce aspecifico, perché non è chiaro il motivo dell’insorgenza dolorosa e non si sa esattamente quale sia la causa del problema. Sostanzialmente, non c’è nessuna patologia o malattia specifica che possa causare lo scatenarsi della sintomatologia dolorosa, ma esso può arrivare ad essere anche molto grave.

DOLORE RADICOLARE – SPESSO CHIAMATO SCIATALGIA

Un dolore radicolare insorge in meno di 1 caso su 20 nei pazienti affetti da lombalgia acuta. Il dolore radicolare si verifica per una irritazione o una compressione delle radici nervose a livello del midollo spinale. Il dolore viene avvertito lungo il decorso del nervo, quindi in genere lungo la gamba, a volte fino al polpaccio o anche fino al piede. Questo dolore può essere addirittura più acuto lungo il decorso del nervo che sulla schiena. Inoltre, la compressione o l’irritazione nervosa, possono causare formicolio, intorpidimento o debolezza su tutta la gamba.

In generale, circa 9 casi su 10 di mal di schiena da compressione della radice nervosa, sono causati da un’ernia del disco. L’ernia del disco, è una fuoriuscita del nucleo polposo dalla propria sede originale, che può andare a premere su un nervo vicino.

Questa non è l’unica causa di patologie radicolari, anche altri fattori posso far insorgere questa problematica.

SINDROME DELLA CAUDA EQUINA – RARA, MA

La sindrome della cauda equina, è una patologia grave che colpisce la radice del nervo. È una condizione rara in cui si verifica una compressione nervosa nella parte inferiore del midollo spinale. Oltre al dolore lombare, questa sindrome può causare disfunzioni intestinali e vescicali (generalmente si è in grado di urinare), intorpidimento della zona sella (nel passaggio posteriore) e debolezza ad una o ad entrambi gli arti inferiori. Per evitare l’insorgenza di una problematica cronica a livello nervoso, è bene consultare un medico se si sospetta l’insorgenza della sindrome della cauda equina, e procedere tempestivamente con le cure.

CAUSE MENO COMUNI

L’infiammazione articolare a carico delle articolazioni della colonna vertebrale (artrosi), a volte può provocare l’insorgere del mal di schiena. L’osteoartrosi, è la forma di artrosi più comune e generalmente colpisce le persone anziane. La spondilite anchilosante è una seconda forma di questa patologia e può colpire giovani adulti causando dolore e rigidità nella zona lombare. Anche l’artrite reumatoide (rheumatoid arthritis) può colpire la colonna vertebrale, ma generalmente questa patologia è più aggressiva verso altre articolazioni.

Disturbi non comuni delle ossa, tumori, infezioni e pressioni esterne nei confronti della colonna vertebrale, possono essere altri fattori che saltuariamente causano dolori al tratto lombare, anche se si tratta di meno di 1 caso su 100.

IL RESTO DI QUESTO ARTICOLO SI OCCUPA PRINCIPALMENTE DI DOLORE ASPECIFICO ALLA SCHIENA, MA DEL TIPO PIU’ COMUNE, LA LOMBALGIA

QUAL È LA CAUSA DEL DOLORE ASPECIFICO LOMBARE

Il termine lombalgia aspecifica, indica che il dolore non è da attribuire ad una particolare malattia o ad una causa di fondo. A volte, si può attribuire questa patologia ad una distrazione legamentosa o muscolare, mentre in altri casi l’insorgenza può essere attribuita ad un problema discale intervertebrale. Anche la presenza di problemi minori a carico di altri tessuti a livello lombare possono provocare dolore nella zona interessata; tutti questi fattori rendono impossibile dimostrare, anche tramite approfondimenti diagnostici, l’esatta causa del problema.

Ad alcuni pazienti spaventa non sapere l’origine esatta del problema, mentre altri sono rassicurati, perché una diagnosi di dolore aspecifico lombare esclude la presenza di malattie o problematiche più serie a carico della colonna vertebrale.

QUALI SONO I SINTOMI DEL DOLORE ASPECIFICO LOMBARE

L’insorgenza del dolore può verificarsi dopo uno sforzo intenso o dopo una torsione importante, ma può anche svilupparsi lentamente senza una causa apparente; infatti alcune persone si possono semplicemente svegliare lamentando un forte mal di schiena.

Nonostante sia comunemente catalogato come mal di schiena aspecifico, questo non significa che il dolore sia lieve, anzi, il dolore può essere anche molto intenso. Generalmente il dolore è localizzato nella zona lombare, ma a volte può irradiarsi anche ai glutei o alle cosce. Generalmente, il dolore aspecifico si allevia restando distesi, ma può aumentare facendo semplici movimenti a carico della schiena, starnutendo o tossendo; questo indica che il dolore è di tipo meccanico, infatti varia in base alla postura o all’attività svolta.

Nella maggior parte dei casi, chi viene colpito da un attacco di lombalgia aspecifica, mostra segni di miglioramento in circa una o due settimane. Questo però non indica la risoluzione del problema, infatti, dopo un primo episodio doloroso se ne possono verificare ulteriori (recidive), e possono presentarsi anche fastidi minori ma sempre correlati alla prima patologia. In un numero minori di casi invece, il dolore può rimanere persistente e prolungato nel tempo, rendendo cronico il mal di schiena.

COME VIENE DIAGNOSTICATA UNA LOMBALGIA ASPECIFICA?

Nella maggior parte dei casi, quando il dolore insorge in maniera improvvisa, si tratta di una problematica aspecifica. Se il dolore non è associato ad altri sintomi, spesso la tendenza è quella di “convivere” con esso, soprattutto se questo regredisce in maniera spontanea. Tuttavia, è sempre consigliato un controllo da parte di un medico.

La visita medica si articola su una base colloquiale e su una parte diagnostica. Se durante la visita non emergono altri segni se non quelli sopracitati, allora la diagnosi sarà quella di una patologia aspecifica a carico della schiena.

Come regola generale, se è presente uno dei seguenti sintomi, non si può parlare di una problematica aspecifica. In elenco, alcuni sintomi che possono aiutare a capire e a descrivere al medico una problematica più grave rispetto al dolore aspecifico:

  • Il dolore si sviluppa gradualmente e peggiora costantemente nel tempo;
  • Il mal di schiena è costante e non migliora con il riposo;
  • Si avverte il dolore anche nella zona del petto e del dorso;
  • Sensazioni di debolezza a carico dei muscoli delle gambe;
  • Mancanza di sensibilità in qualsiasi zona della schiena o degli arti inferiori;
  • Avere fatto uso di farmaci steroidei per diversi mesi;

Sintomi che possono indicare cause infiammatorie artrosiche come spondilite anchilosante. Tipo:

  • Aumento del dolore nella seconda parte della notte o dopo il risveglio;
  • Rigidità articolare e muscolare associata al dolore che dura più di 30 minuti dopo il risveglio;
  • Diminuzione del dolore dopo l’attività blanda;
  • Sintomi che possono indicare la cauda equina;
  • Intorpidimento del passaggio posteriore nella zona sella;
  • Sintomatologie vescicali come la perdita di sensibilità, l’incontinenza o la perdita di sensibilità durante la minzione;
  • Incontinenza fecale.

Sintomi che possono indicare una frattura vertebrale:

  • Insorgenza dolorosa dopo un incidente stradale o una caduta dall’alto;
  • Mal di schiena dopo un trauma minore nelle persone affette da osteoporosi;
  • Sintomi che indicano infezioni o lo sviluppo di un cancro a carico della colonna vertebrale;
  • Insorgenza dolorosa nelle persone sotto i 20 anni o sopra i 50;
  • Persistenza dolorosa anche da sdraiati e incremento acuto del dolore durante la notte;
  • Sintomi o problematiche oltre al dolore come:
  • Presenza di un cancro passato;
  • Sintomi generali come febbre, perdita di peso improvvisa ecc.;
  • Uso di sostanze stupefacenti;
  • Indebolimento del sistema immunitario. Ad esempio se si è in cura con chemioterapia o si è affetti da HIV / AIDS.

HO BISOGNO DI EFFETTUARE DEI TEST?

In linea generale, il medico è in grado di diagnosticare una lombalgia aspecifica dalla descrizione del dolore e con la sola visita medica, pertanto non sono necessari approfondimenti diagnostici. Non esistono test diagnostici che possono indicare una lombalgia aspecifica, quindi può verificarsi che alcuni di questi si rivelino addirittura controproducenti per il paziente. Ad esempio, il gergo tecnico utilizzato nei referti medici radiologici, può sembrare allarmante, quando in realtà potrebbe semplicemente descrivere una situazione di normalità sulla base dell’età del paziente.

Nel Regno Unito, le linee guida sanitarie sono quelle di non effettuare raggi X o RMN se la diagnosi è quella della lombalgia aspecifica.

Indagini strumentali, come raggi X, RMN o esami ematici, possono essere consigliati se c’è il sospetto di una patologia più grave rispetto alla lombalgia aspecifica.

QUALI SONO I TRATTAMENTI PER UNA LOMBALGIA ASPECIFICA?

I seguenti consigli sono comunemente dati nel caso di insorgenza improvvisa di lombalgia aspecifica acuta:

MANTENERSI ATTIVI

Continuare con le normali attività quotidiane. Questo potrebbe essere difficile, se non impossibile, nel primo periodo di insorgenza dolorosa se questo è molto intenso, ma è importante riprendere le normali attività appena si è in grado. In generale bisogna evitare tutto ciò che accentua e causa dolore, ma bisogna continuare l’attività quotidiana a costo di accettare qualche piccolo disagio per mantenersi attivi. Porsi degli obiettivi quotidiani potrebbe essere una buona strategia per mantenere il corpo in movimento.

La qualità del sonno è fondamentale: bisogna dormire nella posizione più comoda e naturale. Non ci sono fondamenti per stabilire se ci sia un materasso migliore di un altro per chi soffre di mal di schiena, ma in passato si sosteneva che fosse meglio un materasso rigido. Esistono degli stratagemmi che possono aiutare ad alleviare il dolore notturno, come ad esempio posizionare un cuscino tra le ginocchia se si dorme sul fianco.

Chi lavora, potrebbe avere come scopo quello di ritornare a svolgere l’attività lavorativa. Non è sempre necessario attendere la completa scomparsa del dolore: tornare presto al quotidiano può essere una valida distrazione dal dolore.

In passato, il consiglio era il riposo totale fino alla completa scomparsa della sintomatologia, ma ora, grazie all’evidenza scientifica, si è notato come l’attività fisica aiuti un più veloce recupero. Inoltre, ci sono meno possibilità di incorrere in una problematica cronica se ci mantiene attivi, piuttosto che stare a riposo, anche quando si ha mal di schiena.

SOLUZIONI FARMACOLOGICHE

Se c’è la necessità di assumere antidolorifici, è meglio prenderli con costanza piuttosto che sporadicamente solo quando il dolore è molto forte. L’assunzione regolare facilita ad alleviare il dolore e aiuta ad effettuare le normali attività quotidiane.

Analgesici antinfiammatori. Sono farmaci come l’ibuprofene, acquistabili senza prescrizione medica, mentre per altri, come il dicoflenac o il naprossene, si possono assumere solo sotto indicazione medica. Bisogna tener presente però, che non tutti possono assumere questi farmaci (ad esempio chi soffre di asma, ipertensione, insufficienza renale o insufficienza epatica).

Un antidolorifico più forte come la codeina, potrebbe essere preso in considerazione se gli antinfiammatori non funzionassero. Il co-codemol, è formato da codeina e paracetamolo, ma ha effetti collaterali come la costipazione, che può essere più dolorosa rispetto al mal di schiena. Per prevenire la stipsi, mangiare cibi ricchi di fibre potrebbe essere d’aiuto.

Un miorilassante come il diazepam potrebbe essere prescritto per un paio di giorni se i muscoli lombari fossero in una condizione di forte retrazione. Il diazepam fa parte dei farmaci benzodiazepinici. Questi farmaci possono causare assuefazione, ed è per questo che devono essere presi per il minor tempo possibile.

ALTRI TRATTAMENTI

Il calore di un bagno caldo potrebbe alleviare la sintomatologia dolorosa.

I trattamenti possono essere vari, ma se il dolore peggiora o persiste per più di 4 - 6 settimane, è necessario consultare un medico specializzato.

Se il dolore diventa cronico, si possono considerare anche tecniche antidolorifiche.

QUAL E’ LA PROGNOSI

La maggior parte delle persone (circa 8 su 10) avrà nel corso della vita un episodio di lombalgia aspecifica. La gravità può variare per ogni singolo caso, ed è difficile citare cifre esatte a riguardo perché spesso non si consulta il medico durante l’insorgenza dolorosa, ma approssimativamente si ritiene che:

I dolori più aspecifici regrediscono rapidamente, generalmente in una settimana circa;

In circa 7 casi su 10 il dolore sparisce o si allevia notevolmente entro quattro settimane;

In circa 9 casi su 10 il dolore sparisce o si allevia notevolmente entro sei settimane.

Tuttavia, nonostante la scomparsa del dolore, si possono verificare nuove recidive nei periodi successivi al primo episodio. Potrebbero inoltre verificarsi dolori minori dopo la prima fase acuta.

In un piccolo numero di casi il dolore può essere persistente e durare anche per mesi, facendosi così cronico.

LOMBALGIA ASPECIFICA CRONICA

La lombalgia aspecifica è considerata cronica se si protrae per un tempo superiore alle sei settimane. In alcune persone il dolore può manifestarsi addirittura per mesi o anni. Il modello più comune è quello in cui la sintomatologia ha un andamento irregolare: a lunghi periodi di dolore lieve si alternano brevi periodi di forte dolore acuto.

QUAL E’ IL TRATTAMENTO PER LA LOMBALGIA ASPECIFICA CRONICA

Inizialmente il trattamento è simile a quello per la patologia acuta, ovvero mantenersi attivi il più possibile. Una terapia farmacologica può aiutare ad alleviare il dolore, ad esempio con antidolorifici o, se il medico lo ritiene opportuno, anche con farmaci antidepressivi triciclici come l’amitriptilina. Gli antidepressivi hanno azioni distinte per la loro azione sulla depressione, ma sono usati anche per curare particolari condizioni dolorose, tra cui il mal di schiena.

Una linea guida stilata dal National Institute for Health and Care Excellence (NICE) raccomanda di prendere in esame almeno uno di questi trattamenti:

Un programma di esercizi mirati e sotto la supervisione di un fisioterapista, che può essere individuale o di gruppo. Questi esercizi possono comprendere attività aerobiche, istruzione al movimento, rinforzo muscolare, controllo posturale e stretching. Generalmente si effettuano 10 sedute nell’arco di 8 – 10 settimane con l’incoraggiamento ad effettuare anche queste attività a domicilio.

Terapia manuale. Include diverse sedute di massoterapia, manipolazione vertebrale e/o manipolazione spinale. Con la manipolazione vertebrale, il terapista mobilizza la colonna vertebrale secondo la propria escursione articolare, mentre con la manipolazione spinale va oltre la normale escursione articolare.

Agopuntura. Non è chiaro come riesca ad alleviare il dolore, infatti alcuni medici ritengono controversa questa indicazione terapeutica e con debole efficacia.

La terapia cognitivo comportamentale (CBT) può essere raccomandata come opzione di trattamento. Esistono buone evidenze scientifiche che dimostrano la sua efficacia. La CBT si pone di aiutare a cambiare il modo di pensare, di sentire e di comportarsi. È usata per vari problemi di salute, tra cui vari tipi di dolore cronico.

Se i trattamenti sopradescritti non hanno migliorato in alcun modo la patologia, si può fare riferimento ad una clinica specializzate del dolore.

Raramente un intervento chirurgico chiamato artrodesi lombare è preso in esame, ma solo se nessuna terapia ha dato gli effetti desiderati e il dolore si mantiene costante e grave.

COME EVITARE GLI ATTACCHI DI MAL DI SCHIENA

Gli studi suggeriscono che il modo migliore per prevenire la comparsa del mal di schiena sia semplicemente quello di mantenersi attivi e svolgere una sana attività fisica quotidiana, qualunque essa sia: dal fitness generale, alla camminata, al nuoto ecc. Non ci sono studi che indichino un’attività migliore rispetto ad un’altra, ma un buon tono trofismo muscolare e la costanza nell’attività fisica possono prevenire il mal di schiena.

Bisogna anche educarsi al giusto uso del nostro corpo; ad esempio, non sollevare oggetti pesanti quando si assumono posizioni scorrette.

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